Fare Voci, presentazione
di Marco Menato
direttore Biblioteca Statale Isontina di GoriziaChe una biblioteca raccolga, conservi e cataloghi i libri (e in generale documenti di interesse culturale) è un concetto ormai abbastanza radicato nel sapere comune, sul quale quindi non vale insistere. E’ un po’ meno comune nel panorama di oggi che una biblioteca si faccia anche editore, e non solo di cataloghi e bibliografie che sono il pane cotidiano preparato dai bibliotecari per i loro consultatori. Nel caso dell’Isontina sono stati infatti pubblicati cataloghi di fondi bibliotecari, di mostre d’arte e la rivista “Studi goriziani“, che seppur con qualche lacuna risale al 1923 e … i torchi continuano a gemere! Oltre a questi classici prodotti editoriali, ci si è sforzati di utilizzare sempre di più la tecnologia del web. E’ di questi giorni la pubblicazione del sito www.bsiarte.beniculturali.it destinato ad accogliere informazioni e notizie sulla intensa attività espositiva della Biblioteca, prevalentemente incentrata sull’arte contemporanea.
La rivista “Fare Voci” era già da parecchi anni presente con una propria pagina sul sito istituzionale della Bsi. Considerato però che l’argomento, la letteratura, è intimamente collegato con le attività di una biblioteca pubblica, quale è l’Isontina, si è pensato di dargli maggiore visibilità ed autorevolezza, rendendolo autonomo. In questo modo la Biblioteca da macchina della conservazione diventa anche macchina che produce e diffonde cultura e lo fa (è un particolare da non sottovalutare) con la spontanea e libera collaborazione delle forze culturali presenti sul territorio: Giovanni Fierro, poeta e organizzatore culturale, è una di queste voci alla quale mi sono affidato, e non è stato un errore!
La lettura, su qualunque supporto avvenga, è forse una delle poche libertà che ancora ci rimangono, usiamola al meglio!
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Piaceri rubati
“Delia, sotto la luce della lampada era bellissima, una ragazza con i riccioli color rame e grandi occhi castani, una ragazza arrivata lì in silenzio mentre loro erano fuori” Gina Berriault da “Piaceri rubati” Mattioli 1885
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